... sulla fretta di crescere
Hanno incendiato la bottega dei balocchi,
in una notte di melassa che potevi toccare.
Il pifferaio aveva note nella faretra
e parole ingannevoli per farsi seguire.
“Oltre i cancelli dell’Eden si ode la fanfara
non tentennare ai piedi dell’albero,
non farti abbindolare dai pomi vermigli,
ascolta il serpente... lui sa”.
Lui sa...
che la corrente, al fondo, affievolisce
che il tempo fende le sabbie mobili
che lo stiletto affonda nelle carni tenere
che il cavaliere affronta la sua guerra.
Nella bottega dei balocchi, è rimasto il cucù
a schiamazzare nel silenzio della città in rovina.
Ci prova a rispondere il carillon
inceppato fra le ossa della ballerina violata.
Il bambino, carponi, ripercorre i suoi passi:
c’è tempo per correre e affannare
e breve è il suggere ambrosia d’innocenza.
Il pifferaio può attendere i suoi sibili.
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