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"Ciò che gli veniva naturale, naturalmente gli si ritorceva contro." Voglio iniziare con questa frase che da sola può dare un'idea del livello di lettura, quello con cui dobbiamo confrontarci con l'autrice. Avrei potuto sceglierne un'altra, e chissà quante ancora. Leggo ormai regolarmente i testi di Annamaria Ricco e so, già prima di avventurarmi tra le righe, di dovermici preparare. Non se ne esce indenni, tantomeno con un sorriso. E semmai uno smile c'è, si ferma a metà. Superfluo aggiungere che mi trovo in un'assonanza a dir poco consistente con il "mood" di queste piccole perle, introspettive alla massima potenza, tanto da risultare quasi disturbanti. L'autrice ci sa incantare con parole e descrizioni, padrona della lingua da far invidia (a me almeno), per poi improvvisamente tirarci giù, in profondità, immergendoci a forza nella realtà intima che, e qui voglio sbilanciarmi alla grande, è l'unica reale. Forse per questo i suoi testi sono così tremendamente "attuali", che vuol dire tutto eccetto "moderni". Per non usare paroloni, direi: sempreverdi. A titolo di esempio, formulare una teoria che separi "viventi" e "vivi", enunciandone la differenza sostanziale, è azzardo che pochi si possono concedere. (...) I racconti di Annamaria saranno eternamente in bilico come l'animo umano, ondeggiante tra vizi e virtù eppure sempre capaci di non fermarsi, di mantenere una dinamicità propria, vuoi per inerzia, vuoi per scelta (e anche qui, volontaria o forzata?). Pertanto, con una delle mie s-considerazioni di elevata fattura, nel complimentarmi con l'autrice per questa ulteriore dimostrazione di bravura che, ribadisco, a dir poco intimorisce, vorrei assegnare ai suoi scritti un motto che possa riassumere con eleganza e carisma l'essenza del suo inchiostro. Ovvio, è una cosa che proprio non si fa e me ne assumo la responsabilità: Fluctuat Nec Mergitur. Motto elegante, intrigante, misterioso, contorto, perfino incomprensibile come certi viventi. Perché sì, lo confesso, alla fine la sferzata è arrivata tutta e mi sono chiesto: ma io, da che parte sto?"
Roberto Virdò

 Pur lavorando in ambito editoriale, di rado mi capita di imbattermi in testi che nessun aggettivo può definire in toto. Complimenti sinceri.
V. R.

 Leggendoti, il fatto che racconti diventa secondario. È il tessuto di ogni tuo racconto che trovo straordinario, sia sotto l'aspetto umano che letterario. Sei una mina vagante in un mare di idee.
B.

Lasci sempre sul tuo foglio una calamita appiccicata se si inizia a leggere si finisce.

Rosario

È da dire che il cumulo di emozioni che provoca la tua scrittura echeggia di luce sublime, ovvero tu mostri il profondo essere dell’uomo.
B.V.

Una capacità descrittiva che riesce a trasportare il lettore immedesimandolo nel racconto. 

N.N.

​

La tua mente è un vulcano in continua eruzione. Fervida fucina di idee.

F.S.

Mi stupisco ogni volta di come il linguaggio sappia essere così universale e riesca a colpire nel profondo, soprattutto quando lo si sa usare bene come fai tu.

C.C.

Personaggi così veri, da percepirne la presenza.

Gloria 

Con una penna in mano fai miracoli.
Roberto L.

 sei una scrittrice nata, coinvolgi, perché riesci a tenere alto il Pathos dei personaggi che crei dall'antefatto all'epilogo
Janez M.

Hai presente quel sapore che ti resta in bocca quando, hai letto qualcosa di bello? Ecco, quella cosa li.

Mauro S.

Leggerti é come entrare in una pinacoteca, Ci sono solo quadri, e' vero, ma sono tutti diversi tra loro, ognuno bellissimo e speciale. Solo che in una pinacoteca i quadri sono di tanti pittori. Tu invece sei una sola persona, ma sembri tante diverse. Lo trovo straordinario.

M. S.

 Sono foto d'umanità vera i tuoi racconti.

R. L.

I tuoi racconti non si leggono si divorano!

E. D.

Pensavo a questi ritratti che proponi: personaggi colti sulla soglia, non ancora decisi a passare o impossibilitati ad attraversarla. Ed ho coniato un termine per definirti: 'Threshold Writer"

E. A.

 Se letti di volta in volta i tuoi testi sono sempre come lame di luce sulle spesso oscure vincende umane, letti tutti insieme sono come uno spettacolo di fuochi d'artificio che neanche in laguna, davanti a San Marco per il Redentore li hanno mai visti. E ti assicuro che ci sanno fare alla grande, quei fuochisti.
Uno via l'altro, di notte, nel silenzio più assoluto e con le gambe distese, come suggerisce Calvino, sono un viaggio indimenticabile. Grazie per le sensazioni che mi sono rimaste dentro.

S. M.

La tua capacità di descrivere le pieghe degli umani sentimenti mi lascia avvinghiato ai tuoi testi sino all'ultima sillaba.

Mauro Scremin

Testo scritto, esposto, narrato, trasmesso con profondo pensiero poetico che coinvolge. Lo scavare dentro se stessi per portare alla riflessione gli altri.
Janez M.

Un fiume di parole sapientemente incastonate come un pavé di diamanti che ti avviluppano fino a farti girare la testa, capaci di ammutolire l'intero teatro.
Giancarlo M.

 Apprezzo molto la tua capacità di suggerire il passato e la personalità del personaggio attraverso oggetti e azioni.

E. A.

Uno scrittorino da quattro soldi, tale S.K., disse "E' la storia, non colui che la racconta".
In questo caso è il contrario. O la somma delle due cose.

L. C.

I tuoi personaggi alle volte possono apparire estremi, ma il tuo mettere a nudo la miseria umana è arte vera.

Roberto L.

Quando parti a scrivere così girati di scatto e guarda dietro.
O esiste questa musa, o hai un grande specchio.
Max P.

Mi lasci sempre un palpabile gusto di rimpianto, è pressoché insondabile capire da cosa provenga, ma s'agita e si confonde con il piacere nella lettura, in un guazzabuglio brillante.

Anonimo

Le tue storie non sono solo belle da leggere.
Sempre nascondono un invito, un prezioso messaggio da cogliere e fare proprio.

Anita

I tuoi testi sono sempre diversi, mai scontati o ripetuti e sempre molto originali. 
Rossella R.

Di tutto e di tanto sai narrare, ch'è un incanto!!

Morena R.

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